Opere di completamento dell'impianto di depurazione di Asiago

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Data
2018 - 2019
Tipologia dei lavori
Opere di completamento dell'impianto di depurazione di Asiago
Committente
ETRA SpA
Importo dei lavori
€ 1.015.000,00
Posizione ricoperta
Marco Bizzotto: Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione
Località dell'intervento
Asiago (VI)
Descrizione

L’impianto di depurazione oggetto di intervento si colloca in via dell’Artigianato in Comune di Roana, sulla riva sinistra del Torrente Ghelpach, proprio al confine con il Comune di Asiago (VI).

L’impianto esistente si colloca in un’area di forte valenza naturalistica, paesaggistica e turistica, come evidenziato dalla pianificazione di livello sia regionale che locale. Le molteplici valenze ambientali dei luoghi comportano l’adozione di particolari cautele nella progettazione di nuovi interventi che potrebbero generare potenziali impatti sul contesto esistente.

L’aspetto di maggiore vulnerabilità evidenziato dai vari strumenti pianificatori è sostanzialmente riconducibile alla natura carsica del territorio, la quale da un lato rende l’area geologicamente e geomorfologicamente delicata, dall’altro influenza la natura del torrente Ghelpach e il fenomeno dell’infiltrazione. Questo aspetto risulta particolarmente rilevante in considerazione del fatto che il recapito finale del Ghelpach è individuato nella sorgente di Oliero, una delle maggiori fonti di approvvigionamento idropotabile di gran parte del territorio dell’Altopiano.

Un secondo aspetto notevole riguarda la valenza paesaggistica dell’area, che presenta anche una forte vocazione turistica. In particolare l’impianto si sviluppa in una zona di prato stabile che ricade all’interno della fascia di vincolo paesaggistico associata alla presenza del torrente Ghelpach.

Per quanto riguarda infine la Rete Natura 2000, l’impianto non ricade in alcuno dei siti protetti (SIC e ZPS) e, data la sua distanza da questi, si può escludere qualsiasi tipo di interazione. In conclusione, si può affermare che non esistono vincoli ostativi alla realizzazione degli interventi di progetto, in quanto essi sono localizzati e limitati ad alcune aree dell’impianto e non prevedono significative alterazioni del paesaggio circostante o variazioni delle concentrazioni di inquinanti in uscita, se non limitatamente alla fase di cantiere.

L’impianto di Asiago ha una potenzialità di 35 000 AE, incrementata a seguito degli ultimi interventi effettuati da novembre 2015 a settembre 2017 per far fronte alla domanda del bacino servito.
Allo stato attuale, l’impianto tratta una portata media (Qm) di circa 375 m3/h, mentre la portata di punta in tempo di pioggia è pari a 1125 m3/h, pari a 3Qm . La portata massima avviata a trattamento biologico è di 750 m3/d, pari a 2Qm, l'aliquota eccedente viene scaricata nel torrente Ghelpach dopo essere stata sottoposta ai pretrattamenti di grigliatura e dissabbiatura.

Attualmente l’impianto è autorizzato all’esercizio e allo scarico delle acque depurate nel torrente Ghelpach dalla provincia di Vicenza, con provvedimento n. registro 138/acqua/2011 del 06.09.2011 prot. N. 62045/AMB. Nel fissare i limiti allo scarico, tale provvedimento considera che:

  • il torrente Ghelpach, ricettore finale delle acque depurate, è caratterizzato da un regime di portate fortemente variabile nel corso dell’anno e fortemente influenzato dagli eventi meteorici, presentandosi per lunghi periodi asciutto;
  • il recapito finale delle acque del torrente, come della maggior parte delle acque drenate dall’Altopiano di Asiago, è rappresentato dalla sorgente di Oliero;
  • la nota della Regione Veneto del 31 dicembre 2007 afferma che «qualora lo scarico del depuratore venga recapitato in un corpo ricettore che, pur possedendo una portata naturale propria solo in concomitanza a precipitazioni atmosferiche, possa ritenersi appartenente ad un reticolo idrografico superficiale, lo stesso scarico si configuri come scarico in corpo idrico superficiale».

Conseguentemente, i limiti allo scarico sono mutuati in parte dalle prescrizioni nazionali per lo scarico al suolo, e in parte dalle prescrizioni per lo scarico in corpi idrici superficiali in aree sensibili.
Con il medesimo provvedimento provinciale l’impianto è stato inoltre autorizzato per il trattamento rifiuti in conto proprio e terzi per le tipologie riportate nella seguente tabella e per un quantitativo massimo pari a 50 ton/giorno, purché tale trattamento non comporti in alcun modo peggioramenti nella qualità dello scarico finale. 

L’impianto esistente si trova all’interno di un edificio completamente coperto, tranne che per la zona di accumulo fanghi disidratati, posta in un piazzale esterno. Il ciclo di depurazione prevede una serie di pretrattamenti comuni e successivamente la divisione in due linee, una di tipo tradizionale a fanghi attivi con ossidazione totale e una linea con tecnologia di ultrafiltrazione, assieme ad una linea fanghi.

 
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