Il rischio di crollo di tralicci e piloni

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27-02-2018
Pubblicazioni cantieri speciali

Il rischio di crollo di tralicci e piloni

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Il crollo di un pilone per la segnaletica stradale avvenuto domenica 25 Febbraio sul Ponte della Libertà che collega Venezia alla terraferma ed il crollo di un sostegno di una antenna di telecomunicazioni avvenuto lunedì 26 nel Porto di Fusina evidenziano un grave problema: il rischio di crollo di tralicci e piloni. I crolli di domenica 25 e lunedì 26 febbraio a Venezia non sono episodi isolati

Le statistiche e la cronaca documentano crolli e cedimenti simili a quelli avvenuti a Venezia, con frequenza settimanale. La casistica è numerosa e tra gli episodi più gravi di recente troviamo:

  • Il crollo di un traliccio dell’Enel nella provincia di Teramo, causato da uno smottamento del terreno. Il traliccio, cadendo, ha colpito una condotta del metanodotto Snam causando una forte esplosione, numerosi feriti e danni alle abitazioni circostanti;
  • Il crollo di due piloni in acciaio per l’illuminazione lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, causato da un cedimento strutturale. Entrambi i piloni collassati sul contiguo cavalcavia autostradale causando per settimane la chiusura al traffico  del tratto autostradale;
  • Il crollo di alcuni tralicci dell’alta tensione nella provincia di Rovigo per una tromba d’aria la scorsa estate. Il crollo ha causato danni alle abitazioni circostanti e l’interruzione della fornitura elettrica.

Le cause dei crolli sono molteplici.

I fattori esterni: le sollecitazioni dovute a venti forti, l’instabilità e gli smottamenti del terreno in presenza di frane o alluvioni, sollecitazioni dinamiche legate al sisma. 
I fattori interni: l'antichità delle strutture, gli errori di progettazione e/o esecuzione come nel caso del loro ancoraggio a terra, e le condizioni di forte degrado e corrosione in cui versano.

Anche la mancanza di ispezioni e manutenzioni periodiche che assicurino condizioni di esercizio accettabili quali misure di mitigazione del rischio concorrono ai crolli e cedimenti.

Il numero di strutture metalliche o in cemento armato presenti nel territorio soggette al rischio di crollo sono numerose:

  • Strutture per la segnaletica stradale e autostradale;
  • Tralicci e piloni per l’illuminazione e l’elettrificazione lungo strade e autostrade;
  • Tralicci di linee elettriche in funzione o dismesse;
  • Tralicci e piloni per le telecomunicazioni;
  • Strutture di sostegno per la rete di trazione elettrica ferroviaria.

La messa in sicurezza di tralicci e piloni e la mitigazione del rischio di crollo appaiono pertanto sempre più urgenti poiché essi rappresentano un grave rischio per l’incolumità delle persone.

Le risposte al problema dei crolli deve partire dall’individuazione del numero delle strutture e della loro dislocazione.
Ancora oggi molti tralicci e piloni non sono censiti e la documentazione cartacea ad essi riferita è di difficile reperimento, incompleta e spesso contraddittoria. La documentazione cartacea, inoltre, rende difficile gestire le informazioni legate alla valutazione delle condizioni di esercizio, dello stato di degrado, del loro grado di sicurezza e delle condizioni del terreno in cui si trovano.
La proposta di una gestione digitale delle informazioni relative a queste strutture  facilita valutazioni precise rivolte alla mitigazione del rischio di crolli e cedimenti.
Le tecnologie sono già disponibili e le metodologie ormai consolidate.
Alcune soluzioni sono rappresentate da: 

  • il rilievo con drone di ampie porzioni di territorio. Questa tecnologia consente di rilevare e georeferenziare con rapidità e accuratezza, censendo e individuando con precisione tutti i tralicci e piloni presenti;
  • l’ispezione dei tralicci con drone. Grazie alle fotocamere ad alta definizione integrate nel drone, è possibile ispezionare un traliccio in tutta la sua altezza con maggiore rapidità e minori rischi rispetto all’ispezione visiva condotta da un operatore;
  • il rilievo di tralicci e piloni con laser scanner 3d. Con questo strumento è possibile effettuare in pochi minuti e con precisione submillimetrica il rilievo tridimensionale di una struttura e di produrne un modello digitale tridimensionale.

L’impiego di queste tecnologie razionalizza e governa in modo efficace la valutazione del rischio di crollo di tralicci e piloni.

Con rapidità ed accuratezza è possibile eseguire censimenti dettagliati e rappresentazioni cartografiche della dislocazione di queste strutture. È possibile effettuare verifiche puntuali del loro stato di degrado e delle loro condizioni di esercizio. Attraverso il modello digitale tridimensionale, risultato finale delle indagini, si  ottengono con precisione le verifiche di deformazione e le verifiche strutturali necessarie alla progettazione degli interventi di messa in sicurezza o, al contrario, di smontaggio e demolizione.

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