Sorveglianza sanitaria per i lavoratori negli spazi confinati

La sorveglianza sanitaria e l'idoneità psico-fisica dei lavoratori negli spazi sospetti d'inquinamento o confinati. Convegno nazionale sulle attività negli spazi confinati, del 18 novembre 2015 svoltosi a Modena.
Per gli interventi da eseguire in spazi sospetti d'inquinamento o confinati, è necessario oltre a conoscere le qualità dell'ambiente:
- tipologia di accesso (dal basso, dall'alto, in orizzontale);
- geometria interna dello spazio;
- qualità dell'aria interna;
- modalità di gestione dell'emergenza con accessi da più direzioni,
- l'idoneità psico-fisica delle maestranze che operano all'interno e all'esterno.
La qualificazione dell'impresa, che limita l'utilizzo di personale con esperienza triennale a un terzo degli addetti, non garantisce che interventi di questo tipo siano svolti in sicurezza.
Di fatto le imprese che eseguono lavori in spazi confinati, addestrano tutto il personale impiegato perché ogni addetto è esposto allo stesso rischio degli altri.
Si ricorda che l'addestramento, obbligatorio per i DPI di terza categoria, interessa l'utilizzo di disposizione di protezione individuale non solo contro la caduta dall'alto o il recupero dell'infortunato ma anche la protezione alle vie respiratorie APVR.
La sorveglianza sanitaria ma soprattutto l'idoneità psico-fisica dei lavoratori, nonchè l'attitudine e l'abilità di questi da verificare in un incontro di formazione preliminare, sono elementi fondamentali per la realizzazione dell'intervento.
A tal proposito interessante la lettura del “Confined Spaces: dall'adempimento formale all'efficacia operativa e proposta di protocollo di sorveglianza sanitaria per gli addetti”, a cura del Dott. Ing. Adriano Paolo Bacchetta, intervento al quinto convegno nazionale sulle attività negli spazi confinati “Confined Spaces: new perspective in Confined Spaces Safety”.