Spazi confinati: infortuni mortali e prevenzione
L'INAIL ha pubblicato nel 2017 un documento dal titolo "Gli ambienti confinati" nel quale vengono riportati i dati sugli infortuni mortali collegati agli ambienti confinati o sospetti di inquinamento registrati dal sistema di sorveglianza Infor.MO nell'arco temporale 2002-2014.
La distribuzione degli infortuni mortali per comparti produttivi verificatisi in ambienti confinati mostra elevata frequenza nei seguenti settori:
- costruzioni: 20,5%
- agricoltura: 19,5%
- metalmeccanica (fabbricazione e lavorazione prodotti in metallo e fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici): 12,6%
- smaltimento rifiuti/acque di scarico: 9,2%
- alimentare: 5,7%
In merito alla natura della lesione, le predominanti sono:
- asfissia chimica: 53,3%
- asfissia fisica o meccanica: 11,1%
- annegamento: 17,7%
Riguardo all'ambiente confinato in cui si è verificato l'infortunio mortale si nota la prevalenza di 3 tipologie:
- cisterne, serbatoi e autoclavi: 28,8%
- vasche: 22,2%
- pozzi e pozzetti: 15,5%
L'analisi dettagliata delle dinamiche infortunistiche in ambienti confinati o sospetti di inquinamento mostrano che:
- il 67,8% dei casi riguarda situazioni in cui sono coinvolti agenti chimici
- il 32,2% riguarda dinamiche riconducibili ad asfissia causata da solidi polverulenti, variazioni di livello di liquidi o gravi lesioni per avviamento intempestivo di impianti o organi di lavoro situati in spazi confinati.
Tra i principali rischi associati al lavoro in ambienti confinati vi sono:
- asfissia per carenza di ossigeno
- intossicazione per esposizione ad agenti chimici pericolosi
- esposizione ad agenti biologici
- caduta dall'alto dell'infortunato
- contatto con organi di lavoro in movimento
- seppellimento per caduta di polverulenti dall'alto
- ustione o congelamento per esposizione a sostanze corrosive, a temperature elevate o molto basse
- annegamento in presenza di melma/fanghi o variazioni improvvise del livello di altri fluidi
- folgorazione per presenza di connessioni elettriche
Il documento illustra poi una serie di istruzioni operative atte a garantire lo svolgimento in sicurezza di lavori in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, sottolineando che la misura di prevenzione più efficace consiste nel verificare se l'attività possa essere effettuata senza accedere allo spazio confinato, evitendo così l'esposizione al rischio, come ad esempio:
- operare dall'esterno con l'utilizzo di dispositivi teleguidati
- effettuare video ispezioni con telecamere
- effettuare le lavorazioni con droni, robot e quanto messo a disposizione dallo sviluppo tecnologico