Infortunio mortale in ambienti confinati
Lo SPISAL dell'AULSS 9 Scaligera ha pubblicato nel 2010 un documento che analizza i principali fattori che determinano il rischio di infortunio mortale in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.
Il documento evidenzia come gli infortuni mortali negli spazi confinati quasi sempre coinvolgano più lavoratori, nel tentativo di aiutarsi l'uno con l'altro. Inoltre le modalità di accadimento degli infortuni mortali sono imputabili quasi sempre alle stesse cause:
- Carenza di informazione sui rischi presenti nell’area di lavoro che determina il mancato approntamento di misure di prevenzione, e dell’utilizzo dei corretti dispositivi individuali di protezione
- Mancato coordinamento tra impresa appaltante e imprese appaltatrici o lavoratori autonomi, con interferenza tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera in cui viene espletato l’appalto
Il documento si sofferma su uno dei principali rischi connessi ai lavori in ambienti confinati, cioè il rischio dovuto alla possibile presenza di atmosfera incompatibile con la vita per la presenza di gas che agiscono sull'organismo per asfissia.
I principali comparti produttivi e le attività interessate da tali rischi sono:
- l'industria alimentare, per la presenza di molini, cisterne, silos e grandi contenitori di stoccaggio
- attività di manutenzione di cisterne, serbatoi e stive
- aziende vitivinicole, nelle attività di pulizia di vasche e botti
- edilizia, in attività quali lavori in gallerie, scavi e fosse, cunicoli
- attività di bonifica in luoghi chiusi
- conduzione e manutenzione di acquedotti
- gestione e manutenzione impianti di depurazione, digestori aerobici e digestori anaerobici
- gestione e manutenzione reti fognarie
- industrie e attività produttive in cui sono presenti impianti di depurazione per il trattamento dei propri reflui (concerie, tintorie, galvaniche, industria chimica)
- aziende per la gestione dei rifiuti in cui sono presenti discariche e depositi temporanei di rifiuti in fosse
- attività metalmeccaniche in luoghi confinati, quali saldatura all'interno di cisterne
- siderurgia, per ambienti con combustioni in difetto di ossigeno e formazione di ossido di carbonio (stufe catalitiche, bracieri)
- ambienti di produzione e distribuzione di gas (gasometri)
- industria petrolifera e chimica, per la presenza di serbatoi e condotte
Il documento dello SPISAL sottolinea come la strategia più corretta volta a diminuire il rischio di infortunio mortale debba prevedere la possibilità di eseguire il lavoro dall'esterno, evitando di accedere all'interno dell'ambiente confinato, in accordo con il D.Lgs 81/08 che all'art .15 impone l'eliminazione dei rischi, adottando le soluzioni tecnologiche e gli strumenti messi a disposizione dal progresso tecnico.
Il documento ribadisce infine il ruolo fondamentale che svolgono la formazione e l'addestramento dei lavoratori che si trovano ad operare in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.