L'approccio alla sicurezza negli spazi confinati

Ti trovi qui: News
2018
Pubblicazioni lavori in ambienti confinati

L'approccio alla sicurezza negli spazi confinati

approccio-sicurezza-ambienti-confinati

Il CPT di Milano pubblica un documento che illustra il corretto approccio alla sicurezza nei lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati nei cantieri temporanei o mobili.

 

Il documento individua le diverse definizioni di spazi confinati tratte dalla normativa di riferimento. 

 

Nel D.Lgs 81/08 si trovano le seguenti indiciazioni riguardanti la definizione di ambiente confinato:

  • Titolo II - Art. 66: Pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri
  • Titolo IV (cantieri) - Art. 121: Pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere con presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose.
  • Allegato IV - Punto 3: Vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos

 

Per la Linea Guida ISPESL, per ambiente confinato si intende uno spazio circoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi (ad esempio, gas, vapori, polveri).

Fra gli ambienti sospetti di inquinamento o confinati si possono citare: serbatoi di stoccaggio, silos, recipienti di reazione, fogne, fosse biologiche, camere con aperture in alto, vasche, depuratori, camere di combustione nelle fornaci e simili, canalizzazioni varie, camere non ventilate o scarsamente ventilate.

 

Secondo lo Standard OSHA, un ambiente può definirsi ambiente confinato se presenta le seguenti 3 caratteristiche:

  • abbastanza grande e configurato cosicché un dipendente possa accedervi interamente ed eseguire il lavoro assegnato;
  • limitata o ristretta apertura per l’accesso o l’uscita;
  • non progettato per un’attività lavorativa continua

e se all'interno di esso si verifica una delle seguenti condizioni:

  • rischio anche potenziale di atmosfera pericolosa
  • rischio di seppellimento
  • rischio di intrappolamento
  • rischio grave di altro tipo

 

Il documento elenca poi i principali pericoli in ambienti sospetti di inquinamento o confinati:

  • asfissia (carenza di ossigeno)
  • presenza di gas o agenti biologici
  • incendio ed esplosione
  • caduta dall'alto

 

Infine, attraverso una serie di esempi concreti, il documento individua e illustra il corretto approccio per la sicurezza in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Tale approccio si articola nei seguenti punti:

  • Limitare o ancor meglio evitare di lavorare dentro gli spazi confinati, grazie a modifiche progettuali, operative, organizzative e di scelte di materiali
  • Effettuare una corretta valutazione del rischio. In particolare il monitoraggio preventivo dell’esplosività, la presenza di ossigeno e l’eventuale concentrazione di sostanze chimiche (es. Monossido di carbonio, idrogeno solforato, ammoniaca, fumi di saldatura)
  • Definizione procedura operativa con particolare riferimento alla squadra, alla formazione dei lavoratori, alle attrezzature ed ai DPI necessari
  • Definizione procedura di emergenza

Il problema dei lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati nei cantieri temporanei o mobili

 
 
 
17-09-2018
Ambienti confinati: un tema sempre attuale
19-09-2018
Infortunio mortale in ambienti confinati
Realizzato da w-easy